10/12/08

GLOBAL ART. Derrick de Kerckhove - questions



“Nel 1957, scrisse McLuhan, con lo Sputnik l’uomo ha racchiuso il mondo naturale in un contenitore e ha fatto della Terra un’opera d’arte”.L'orbita del satellite, che ci contiene tutti, estende l’essere umano nello spazio. Ricchi o poveri, viviamo la globalizzazione e ne siamo parte attraverso i telefoni cellulari ed i satelliti.Già da tempo, molte opere d'arte, con o senza l'ausilio delle nuove tecnologie, riflettono questa nuova dimensione del nostro essere. L’arte globale esprime una sensibilità nuova in cui identità, intelligenze e presenze di spirito sono interconnesse, distribuite e multiple.L’incontro tra quattro città sarà l’occasione per riflettere insieme sulle implicazioni teoriche e pratiche dell’arte globale e per interrogarsi sull’influenza che la condizione globale ha sull’arte e sulla rappresentazione del mondo.

Vorrei suggerire che questa discussione fosse guidata da alcune domande.

1) RAPPRESENTAZIONE: Che influenza ha la globalizzazione sull’arte e sulle rappresentazioni del mondo?
2) CONCETTO EMERGENTE: Questa integrazione di arte nella globalizzazione attraverso i networks sta producendo un nuovo genere di espressione artistica? Può essere denominato Global Art?
3) SENSIBILITÀ CONTEMPORANEA: È questa emergente arte globale l'espressione artistica che riflette la sensibilità di una società contemporanea collegata globalmente ? È l'arte globale una conseguenza dei cambiamenti tecnologici o dei germogli del desiderio sociale per un nuovo genere di sensibilità in cui l'identità, l'intelligenza e la coscienza sono connettive, distribuite ed estese?
4) GLOBAL-GLOCAL: Come l'arte globale si riferisce alle realtà Glocal? Un’opera d’arte fisicamente situata è un tipo di arte Glocal nel contesto dell’arte Globale?
5) STRATEGIE ARTISTICHE: quali sono le strategie artistiche adottate, come è prodotto il loro significato? Dal basso? Dall'alto in basso? Entrambi?
6) RUOLO DELLO SPETTATORE: È ancora possibile per parlare di spettatore? o lo spettatore si è trasformato in un co-autore nell'arte globale? È l'arte globale la prossima fase della net art, una sorta di estensione della net art all’interno del lato analogico della realtà?
7) RUOLO DELL’AUTORE : cosa sarà la figura dell’autore nell'arte globale? È un genere di complessa co-creazione che riflette le caratteristiche stesse dell’ interazione che viene dal Web 2.0?
8) CARATTERISTICHE DELL’ARTE GLOBALE: Come è il genere di spazio, di tempo, di materia che sostiene l'opera d'arte globale? Possono dirsi “spazio condensato”, il “tempo presente” e “materia ibrida” (analogico-virtuale)?
9) IL SALTO DI PARADIGMA: Che genere di cambiamento percettivo e cognitivo provoca l'opera d'arte globale? quale paradigma contemporaneo si riflette nelle pratiche dell’arte globale?

Il concetto di arte globale segue la diffusione globale delle interazioni umane, in particolare quelle collegate agli scambi virtuali. È una riflessione dell'uomo ubiquo che vive dentro e fuori gli scambi in tempo reale senza bisogno nè del territorio nè di materialità.

Derrick de Kerckhove
english questions: I would like to suggest that this discussion is guided by a few questions

1) REPRESENTATION: What influence does globalization have on art and on the representations of the world ?
2) EMERGENCE OF THE CONCEPT: Is this integration of art into globalization via networks producing a new kind of artistic expression ? Can it be called Global Art?
3) CONTEMPORARY SENSIBILITY: Is this emerging global art the artistic expression that reflects the sensibility of a globally contemporary connected society? Is Global Art a consequence of technological changes or sprouts from social desire for a new kind of sensibility in which identity, intelligence and consciousness are connective, distributed and extended?
4) GLOBAL-GLOCAL: How Global Art relates to Glocal realities? Is a physically situated global art work a kind of Glocal Art in the context of Global Art?
5) ART STRATEGIES: What are the artistic strategies carried out, how meaning is produced? Bottom-up? Top-down? Both?
6) ROLE OF SPECTATOR: Is still possible to talk about the spectator or the spectator has turned into a co-author in Global Art? Is Global Art the next phase of Net Art, a kind of extended Net Art into the analogical side of reality?
7) AUTHORSHIP: How is the issue of authorship in Global Art? Is it a kind of complex co-creation that reflects the very characteristics of interaction that comes from Web 2.0?
8) THE FEATURES OF GLOBAL ART: How is the kind of space, time, matter that sustains the global art work? Are these condensed space, the time of now and the hybrid (analogical-virtual) matter?
9) PARADIGMA JUMPS: What kind of perceptive and cognitive change does a global art work provokes? What contemporary paradigm is reflect in Global Art practices?

The concept of global art follows the global spread of human interactions, in particular those connected to virtual exchanges. It is a reflection of ubiquitous man who lives in and off real time negociations that need neither territory nor materiality

Derrick de Kerckhove

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Domande interessanti, programma stimolante. Come un sasso nello stagno. Ragionando su queste cose e lavorandoci sopra da tempo, non tanto come "pensante" ma come "facente" (tanto per evitare latinismi) commenterei con una serie di piccoli ragionamenti, con lo stesso spirito del "lancio di dadi", azzardando quindi (ed esponendomi):

- il programma in forma di domanda (che lascia quindi aperta una strada da costruire, perfezionare, definire ecc...) sembra stia parlando di un futuro anteriore. Un po lo dice e un po no: tante delle cose dette non solo sono "attive" ma anche andate oltre.

- l'arte contemporanea ha definito molto bene il ruolo dello spettatore già da tempo chiamandolo in un modo differente. SI parla da tempo di "activated spectatorship" e non semplicemente di osservatore nel mondo dell'arte contemporanea, delle mostre e dell'installation art in particolare. La white cube che ancora oggi i galleristi ci impongono è cosa del passato da tempo. Altre situazioni e soluzioni sono state sperimentate.

-Come già scritto sul mio modesto Blog e parlato anche con Arco e in diverse occasioni l'osservatore è stato incorporato dall'opera. (Diciamo pure che io e altre persone lavoriamo su questo da tempo in chiave di progetti).

-Non è una domanda nuova quella della produzione della cultura dal basso o dall'alto. Già nel 1976 è stata posta in inghilterra nelle strade "straccione" delle città (punk). Esiti di quella modalità: Vivienne Westwood per dirne una e tacere degli artisti.

Con molto rispetto: mi sembra che dopotutto le risposte ci siano ma che la cosa interessante sia averle collezionate in forma di domanda sotto questa definizione, averle "impacchettate" insieme (nel senso migliore del termine").

Ritiro i dadi e saluto.


Fabio fornasari aka Asian Lednev

Narach Philosophy Blog ha detto...

Hi thanks for sharinng this

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